Il paradiso delle tartarughe Made in Italy

Combia e' un pueblo a una ventina di minuti di bus da Pereira. Nessuna particolare attrattiva dal lunedi al giovedi, ma a partire da venerdi, si trasforma in uno degli epicentri piu' torridi della rumba di Risaralda.




Qui, un italiano, Raffaele Pagano, ha custodito gelosamente un segreto per quasi dieci anni. Un giardino botanico, Kamala, - guai a chiamarlo parco a tema, a Raffaele viene subito una faccia da mal di mare - o meglio, un santuario in cui proteggere e studiare flora esotica, rettili e anfibi, provenienti da ogni parte del mondo. Eccetto che dalla Colombia.  


Varcato il cancello, si assiste a un autentico prodigio: piante carnivore, le piu' grandi piante felci del mondo, cactus messicani, ninfee acquatiche e due tartarughe giganti dell'Atollo di Aldabra - un eden sospeso tra le Seychelles e le Comore - in cui le tartarughe arrivano a vivere anche piu' di due secoli - Jonathan, una delle due tartarughe di Raffaele, quest'anno festeggera' il 178 compleanno.


Campano, di Capri, Raffaele era uno scenografo di teatro e di moda molto apprezzato, soprattutto in Germania, poi, galeotto un viaggio alle Canarie incontra uno studioso, un botanico, che col suo entusiasmo e la sua erudizione gli stravolge la vita. 

Cosi prima apre un parco a Capri, poi alle Canarie, alle Seychelles, in Sri Lanka e infine a Combia. Durante una partita di badminton in un angolo del suo parco gli chiedo perche' rimanere per tanti anni nell'anonimato, perche' non permettere al pubblico di visitare Kamala? 

Mi incenerisce con lo sguardo: 

"Sei matto? I colombiani adorano le tartarughe. A tavola, pero'. Come i cinesi, le pinne degli squali. Non ho mai fatto pubblicita' al mio parco perche' ho sempre avuto il terrore che una notte qualcuno piombasse qui e me le sequestrasse!"

Fonte: lastampa.it Foto: fotoblog.it

1 commento :

  1. Penso sia una bella cosa quella che ha fatto Raffaele, creare questo angolo di mondo dove regna tranquillità e pace,con i suoi animaletti, soprattutto.Cerco di immaginare le sue tartarughine bi-centenarie, devono essere stupende!Io ho goduto della compagnia della mia tartaruga Camilla per 30 anni. Era come un cagnolino, riconosceva le persone di casa, dalla forma dei piedi e poggiava la testina all'alluce, strofinandosi, d'estate, quando indossavamo i sandali, mentre dava testate, con slancio, contro le dita di zia Camilla, perché quest'ultima la spintonava,in malo modo.

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