Non è mia intenzione annoiarvi col Buddismo ma qui la
domenica si incontra un piccolo circolo di amiche che si aprono l’una all’altra
e in un certo senso si confidano pubblicamente. Scrivere su di noi e rivelare alcune cose che normalmente non uscirebbero durante i post
‘regolari’ può essere veramente terapeutico e le amiche del ‘101
Cose su di Me’ confermeranno.
Ecco perché invito ognuna di voi a partecipare
almeno una volta a quest’appuntamento settimanale: parlare e scrivere di sè fa davvero
molto bene.
Hanmade Journal by Traci bautista treicdesignsdigitals.com
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Io ho sempre tenuto un diario in cui annoto i miei
pensieri e sensazioni {tengo anche un
diario per il blog e uno artistico}.
Sfogliando i vecchi diari e quaderni, non serve nemmeno leggere le mie parole
per capire come mi sentivo in quel periodo, basta guardare la forma: il colore
dell’inchiostro usato {il rosso non è mai un buon segno!}, la grandezza dei
caratteri tracciati, i ghirigori schizzati soprappensiero, quante righe saltavo
tra un paragrafo e l’altro.... tutto parla di me.
In
un certo senso sono in analisi da un vita. Infatti, alterno momenti in cui
sono particolarmente logorroica e affogo puntualmente le povere pagine bianche
di parole quasi vomitate di getto a periodi
in cui sono telegrafica e annoto esclusivamente cose importanti delle quali non voglio dimenticarmi mai.
Qual’è la conclusione? Per me è fondamentale
ascoltarmi, far tacere tutti gli altri pensieri che scorrono senza meta
straripando continuamente gli argini e dare spazio alla mia vocina più profonda, al
mio io più nascosto che molte persone ignorano, ahimé.
A questo punto entra in mio soccorso la meditazione
ed ecco che arriviamo al Buddismo che, badate bene, io non intendo come
religione bensì come
lo stile di vita che più si adatta alle mie necessità e al mio modo d’essere.
Lo
stato mentale in cui mi sento meglio è la tranquillità, e la tranquillità mi
permette di essere allegra, me stessa.
Penso sia la stessa cosa per tutti noi. Chi non
vuole sentirsi tranquillo e sereno? Chi non vorrebbe stare bene? Eppure molte persone, anche chi mi sta
accanto, non fanno assolutamente niente per stare bene, non ci provano nemmeno,
non si aprono alla possibilità di essere i padroni dei loro pensieri ed emozioni.
No, preferiscono di gran lunga rimanere schiavi
degli altri. Da cosa lo si capisce?
Esempio pratico casalingo. Arriva mia mamma e dice “tuo padre mi ha fatto arrabbiare....
blablabla”.
Ecco, a me questo non capita. Gli altri non mi
fanno arrabbiare, non mi fanno innervosire, non mi buttano giù, non mi rendono
triste.... sono
io che decido come stare e decido di non dipendere dagli altri.
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Non pensiate che basti decidere e avvenga tutto per
magia. Certo ho dovuto lavorarci molto su questa cosa e se intendete provarci
non sarà un processo facile. Infondo, sono cresciuta in una famiglia nella
quale, inconsciamente o meno, ci si colpevolizza l’un l’altro della propria
felicità o in caso contrario, dell’assenza di felicità.
Bisogna
allontanarsi dagli schemi mentali coi quali siamo stati cresciuti e che ci
vengono imposti dalla società e incominciare a pensare con la nostra testolina!
Tornando all’esempio di mia madre, lei è ancorata a
questo stato mentale “lui mi fa sentire così e allora io sono così”.
Nulla di più sbagliato. Io so chi sono e non permetto a nessuno di dire il
contrario.
Solo che per sapere chi si è veramente, bisogna saper ascoltare
quella famosa vocina interiore alla quale accennavo prima. Se non so
chi sono io, chi voglio essere, dove voglio andare e come voglio stare, non mi
resta che ascoltare quello che mi dicono gli altri. {gli altri mi dicono che
sono giraffa e allora mi sento giraffa}
Vi assicuro che quando si è capito una volta per tutte che
abbiamo potere solo su di noi e non sugli altri, il resto verrà da sé.
Mi spiego meglio, la libertà di agire e pensare è un nostro diritto fondamentale.
Quindi, almeno che io non abbia la capacità di
ipnotizzare le persone, non ho alcuna possibilità {e nemmeno il diritto} di
farle agire come vorrei io.
A me queste cose sembrano logiche. Allora perché ci
sono persone che trascorrono la loro vita cercando inutilmente di cambiare gli altri o
ancora peggio, lamentandosi di come gli altri li facciano sentire?
Sarebbe
molto più facile cambiare il nostro modo di pensare, percepire gli altri e
vivere le situazioni. Non trovate?
Se la libertà di pensiero é una cosa sacro santa
insita in me, perché non scelgo liberamente e coscientemente di non essere influenzata dagli altri? E visto che IO voglio scegliere liberamente, perché dovrei
dire agli altri come comportarsi? E poi, come dovrebbero comportarsi? Come
farei io? Chi lo dice che il mio modo di pensare è quello giusto?
Non sarebbe più facile fare un lavoro su noi stessi
e decidere volontariamente come e quanto vogliamo essere condizionati da chi ci
sta intorno?
Vi assicuro che lasciando che le cose ci scivolino
addosso si vive molto meglio e si risparmia un sacco di tempo ed energie che
possiamo investire nella nostra crescita personale, spirituale e nel conoscerci
meglio.
In
pratica, le cose che vi rivelo di me questa settimana sono queste:
31. Mi piace pensare con
la mia testa, analizzare, vagliare, capire da dove vengono le cose che uso,
mangio, leggo, come sono fatte e chi le ha fatte. E se non mi convincono questi
ultimi due aspetti, provo a farmele da sola.
32. Ero una persona
scontenta e pensavo che lamentandomi e denigrando gli altri mi sarei sentita
meglio ma mi sbagliavo.
33. Ho iniziato solo qualche
anno fa a pensare di più a me stessa e a guardare dentro di me e mi chiedo
come ho fatto a vagare appisolata per tutti quegli anni. E perché nessuno mi ha detto che c’era un
altro modo di vivere?
34. Ho deciso che razza di
persona voglio essere e lotto tutti i giorni contro gli schemi mentali che mi hanno
inculcato per essere una persona migliore di quella che sono oggi.
35. Scelgo di non causare
la sofferenza e la morte di alcun essere vivente. Di conseguenza, non mangio carne di animali morti ammazzati,
non schiaccio nè pesto nessun animaletto, non uso alcun tipo di veleno, non mi
spalmo addosso alcun prodotto che è stato testato su un essere senziente e non
accondiscendente, non frequento circhi, acquari e zoo {ci sono stata ma uscivo
sempre piena di tristezza}, non raccolgo fiori, non uso il miele nè la lana nè
la seta.....
36. Cerco tutti i giorni
di non farmi influenzare dalla tele, dalla radio e dai giornali.
37. Scelgo di non parlare
delle persone non presenti se non in modo costruttivo.
38. Cerco di imparare ogni
giorno qualcosa di nuovo.
39. Scelgo di sforzarmi e
mettermi nei panni altrui prima di parlare e agire.
40. Abuso del perdono e della compassione verso
tutto ciò che mi circonda.
La strada è ancora lunga e tutta in salita ma
almeno io ci provo. E voi?
Be', questi post sono sempre più belli e densi di cose importanti. Quanto è vero quello che dici sulla libertà personale. Io sono abbastanza rispettosa della libertà altrui, e a volte questo mi sembra quasi un limite. Ma quello su cui devo davvero lavorare è l'influenza degli altri su di me e soprattutto la consapevolezza che anche il mio pensiero vale e che ho diritto alla mia libertà. Ma soprattutto che, specialmente in alcuni contesti, un punto di vista diverso da quello dominante è possibile.
RispondiEliminaGrazie cara, bellissimo post!
Un bacione,
Paola
Ciao Paola, a me ha aiutato il fatto che a 20 anni me ne sono andata di casa. Vivendo in un’altra nazione, mi sono trovata a dover scegliere veramente per me stessa, senza che nessuno influenzasse le mie decisioni. Non mi conosceva nessuno e quindi nessuno si aspettava che io facessi questo o quello.
EliminaQuando ti liberi dai preconcetti e dagli schemi mentali è tutto piu’ eccitante, te lo assicuro!
Comunque, certo che tutti abbiamo diritto alla nostra liberta’, di pensiero e di parola, e mi sento di dire che stai facendo un ottimo lavoro mostrando il tuo pensiero fuori dal gregge col tuo blog!
Baciotti riciclosi, Alex
Mamma mia Alex che parole profonde. Leggo sempre i tuoi post tutti d'un fiato. Non commento spesso perchè: cosa vuoi mai dire dopo righe così ben scritte? Grazie di condividere con noi queste tue perle e cose speciali di te, chissà che non aiutino anche me a diventare migliore . . .
RispondiEliminaUn abbraccio
Ciao Manimente, pensa che mi ero seduta "per scrivere un post breve" ma si vede che sono nella mia fase logorroica e le parole non finivano piu'...
EliminaGrazie di essere passata, Alex
Ciao Alex, le tue parole sono sacrosante e le condivido tutte (tranne la parte vegan, che rispetto profondamente ma che non mi appartiene, per ora...in futuro chissà...). Ma tutta la parte riguardante i rapporti con se stessi e gli altri mi crolla quando penso al legame tra me e le mie figlie...sono capaci di frantumare tutte le certezze e i propositi che mi prefiggo. Ma è un discorso lungo e complicato...
RispondiEliminaComunque, concordo in pieno sul fatto che questo appuntamento settimanale è terapeutico, l'ho già affermato e lo ribadisco. A presto! =)
Daniela
Ciao Daniela, le tue figlie non lo fanno mica apposta a frantumare le tue certezze, sei tu che glielo permetti. Lasciale libere di crescere come persone e maturare le loro scelte facendo anche degli errori.
EliminaL’importante è confrontarsi in maniera aperta e sincera. Nel momento in cui accetti che loro non saranno mai tuoi cloni ma persone autonome che prima o poi prenderanno strade diverse dalla tua, ti sentirai sicuramente meglio.
Immagino sia complicato e non posso/voglio certo immischiarmi in affari di famiglia. Ti dico solo di spronarle ad essere se stesse, a rispettarsi e a valorizzarsi come persone.
Qui nessuno è in gara per il giusto o sbagliato, esistono tante sfumature e dobbiamo sforzarci di accettare che gli altri la pensino diversamente da noi.
Bacioni, alex
Alex e un piacere leggere i tuoi post, lo faccio tutto d'un fiato.. sei una persona davvero interessante:) io su alcune cose che hai elencato devo ancora lavorare moltissimo;)
RispondiEliminaIla
Grazie Ilaria, anch'io ho tanto da lavorare... non credere che sia arrivata fino a qui senza ostacoli e fatica.
EliminaBuon inizio settimana a te e Alan!
Ciao Alex, i tuoi post sono sempre più profondi!!!
RispondiEliminaComplimenti per il lungo lavoro interiore che hai intrapreso... un bacio
Elisa
Grazie per i complimenti ma non ce n'e' motivo... e poi, possiamo farlo tutti,non serve alcuno strumento magico.
EliminaBaciotti a te e Daniele, Alex
Vivere con attenzione e intensità l'attimo presente è quello che mi fa stare meglio ... senza pensare a ciò che è stato o a ciò che sarà. Non sempre ci riesco -in particolare sul lavoro- maa ci credo e ri-comincio sempre!
RispondiEliminaBacioni e buona strada per i tuoi propositi!
Ben detto Silvia, nel momento in cui smettiamo di preoccuparci del passato e del futuro, che non possiamo controllare per niente, e ci concentriamo nel e sul presente, è tutto piu’ intenso! Si vive davvero bene senza preoccupazioni inutili.
EliminaGrazie di aver detto la tua, sorella! Alex
Namasté!
RispondiEliminaSe non esistesse già il buddhismo....io credo che lo sarei stata comunque.
Credo che al di là delle definizioni in cui ci cadiamo dentro comunque, la sensibilità che i buddhisti hanno è la più umana e universale.
se solo ci guardassimo tutti dentro, questo sarebbe un mondo migliore
Il viaggio più affascinante e difficile è quello dentro noi stessi.
Ciao Francesca! Ma sai che anch’io avevo scritto una frase simile nella bozza manuscritta di questo post? Anche se non esistesse il Buddismo, lo sarei lo stesso.
EliminaIl mio è stato un percorso automatico verso il Buddismo… non ho letto i precetti e ho deciso di essere d’accordo.
Ero gia’ cosi’, o almeno sapevo chi volevo essere e dove dovevo crescere/lavorarci su e leggendo le parole del Budda e ascoltanto in streaming il Dalai Lama mi sono accorta che coincideva tutto!
Ma tu riesci a trovare il tempo per meditare con il tuo piccolo Marc che ti gironzola attorno? O fate meditazione insieme?
Certo che di discussioni e riflessioni, nelle tue parole ,ce ne sarebbero per tutti . I tuoi anni spesi a capire chi sei e soprattutto , chi vuoi essere, non sono stati sprecati.Anche a me i circhi e gli zoo non sono mai piaciuto e non mi hanno mai convinto neanche le gabbiette per gli uccelli, tranne quelle decorative, rigorosamente con la porticina aperta .Scusa, però non ho capito perchè non usi la lana ?E' una pratica molto antica e gli animali non muoiono per procurarcela .In conclusione, spero che con le tue parole, molte persone si fermino un attimo, prendano il respiro per provare a vivere il ritmo che c'è dentro di loro, che non è quello del resto del mondo .
RispondiEliminaBuona giornata
Maddalena
Ciao Maddalena, ti ringrazio di essere passata e di aver detto la tua. Questo non voleva essere un post profondo ma è uscito cosi’, pazienza!
EliminaHo poche certezze ma quelle che ho mi hanno permesso di prendere delle decisioni quasi in automatico. Basta decidere secondo te cosa è giusto e cosa è sbagliato. E in base a quello, ti adatti in tutti i campi della vita.
Nel caso dello sfruttamento degli animali, ho deciso di non mangiare, usare, vestire niente che derivasse dal loro sfruttamento. Quindi quando penso alla lana e visualizzo una pecora che senza aver firmato nessun contratto si trova tirata fuori da casa sua e violentata, ovvero spogliata di tutta la sua pelliccia, senza che possa dire si o no, per me è come uno stupro {io non mi sentirei bene se qualcuno venisse a prelevarmi e mi depilasse totalmente con la forza}.
Scusa se ho usato termini forti ma mi sono documentata e i metodi tradizionali di tosatura, quelli durante i quali le pecorelle non soffrivano, non sanguinavano e non venivano lasciate ferite purulente aperte sul loro corpo è ormai passato. Non c’è piu’ tempo per l’umanita’ verso gli animali che sono diventati dei numeri e basta.
Stessa cosa vale per le api. Alla fine il miele è fatto con il cibo che lo sciame ha raccolto per loro stessi e noi andiamo a rubarglielo, indi lo sfruttamento. Perche’ se vengo io a casa tua a rubarti qualsiasi cosa finisco in carcere, chi ruba alle api no.
Che differenza c’è? Sono forse meno importanti di noi? O siamo noi uomini i parassiti che sfruttano le altre specie?
Scusami la digressione. Volevo farti comprendere il mio ragionamento.
Eccomi anche questa volta!
RispondiEliminaUn po' invidio la tua filosofia di vita...
Ciao
Buon giorno Alex! Come inizio settimana non c'è male :-) parlare del buddismo, no che io abbia qualcosa in contrario, assolutamente, ma fai riflettere parecchio con TUTTO quello che hai scritto: analisi di se stessi, schemi mentali, "intolleranza"...non hai tralasciato proprio nulla!
RispondiEliminaE' da una vita che cerco di imparare a controllare il mio istinto e ad ogni fallimento mi dico "ma se si tratta d'istinto, non posso controllarlo!" E' solo un alibi?
Devo lavorarci ancora molto, mi arrabbio con me stessa quando cedo di fronte alle provocazioni altrui, mi arrabbio perché alla fine quella inopportuna risulto io, solo perché, stanca e sfinita dagli insulsi commenti esplodo come un vulcano in eruzione!
Basta basta, sto anticipando la 4° puntata del linky party, questa settimana volevo proprio parlare dei miei difetti. Basteranno 10 punti?!??
A presto...
Ciao Cinza, l’unico instinto in cui credo e che penso abbiamo ereditato dai nostri lontani avi è lo scappare davanti al pericolo e procurarsi il cibo sufficiente alla sopravvivenza. Tutto il resto è opinabile.
EliminaAnch’io usavo l’istinto come scusa per il mio modo di essere in passato quindi non sai quanto ti posso capire.
So cosa vuoi dire con ‘provocazioni’, io sono vegana e vivo con 3 carnivori che ci tengono ad ogni costo ad esprimere il loro giudizio sulle mie scelte, che la mia scelta di vita non cambierà di certo il mondo ne’ risolvera’ la fame del mondo….
Eppure sono sempre loro che iniziano il discorso, che cercano {inutilmente} di provocarmi. È come se chi si sente in torto pensasse che attaccando per primo o alzando la voce potesse vincere una battaglia.
Il fatto è che io battaglie non ne vedo, ognuno fa quello che meglio crede e rispondera’ ad un’ entita’ superiore quando sara’ il momento, non devono rispondere di certo a me! Quindi, vivi e lascia vivere…
Attendo i tuoi 'difetti' allora...
bel lavoro interiore, chi ci vive intorno può prendere o lasciare l'importante è essere se stessi coscienti di esserlo. Forse in questa società così tumultuosa, così affannata ci stiamo perdendo qualcosa...la nostra vera identità! E' come se ci avvinghiassimo l'un l'altro per vivere e alla fine riusciamo solo a soffocarci.
RispondiEliminaÈ vero Nellina, è come se ognuno pensasse di essere migliore degli altri, ‘che deve far valere a tutti i costi il suo pensiero, che deve correre piu’ veloce, che deve fare piu’ soldi ed avere piu’ cose di me per sentirsi meglio o migliore di me….
EliminaIo sono povera, lo ammetto, ma non ho bisogno di cose materiali per sentirmi bene. Ho abbandonato quasi tutti i miei averi fisici perche’ mi offuscavano la vista….
Grazie di essere passata, alex
Ciao cara! Quanto di me nelle tue parole!!!
RispondiEliminaIo ho sposato uno spirito libero, uno di quelli che o sposavano me o rimanevano soli a vita e devo dirti che siamo felicissimi: nessun guinzaglio, nessun vincolo...hai presente Gibran quando parla di matrimonio? (http://www.stazioneceleste.it/profeta/02_Matrimonio.htm)
Io credo che lasciare libere le persone sia l'unico modo per tenerle vicine a te.
Ultimamente è andato via qualche giorno con degli amici e un sacco di amiche mi chiedevano: "ma lo lasci andare?". Ma la domanda vera è: "perchè non dovrebbe andare?".
Tra l'altro so per certo che il mio è uno dei pochi che la sera torna SEMPRE a casa da me. Però loro pensano di avere più controllo.
Anche a Giadina, cha ha 3 anni, non impongo mai nulla: faccio sempre scegliere tutto a lei cercando ovviamente di spiegarle il perchè ed i rischi delle cose...
Però qui la domenica si va in Chiesa...;)
Un abbraccio
Angy
In questo post mi sembra di guardarmi allo specchio! Il mio desktop recita: "Tutto quello che siamo è il risultato di quello che abbiamo pensato. La mente è tutto. Quello che pensiamo diventiamo." :)
RispondiEliminaQuesto tuo post mi ha un pò shoccata.Nel senso che mi ha fatto pensare.Ammiro molto che tu sia riuscita a cambiare.lo vorrei tanto.purtroppo sono pienamente come tua mamma,capisco che non và bene però.
RispondiEliminaTu come hai iniziato?
Ciao:) bel post!!Il punto 37 mi ha ricordato il libro 'the power' l'hai mai letto?Se no te lo consiglio:D
RispondiEliminaHo aggiunto il mio post al linky party, ma non lo vedo su Inlinkz... puoi controllare?
RispondiEliminaGrazie mille!
http://30metriquadri.blogspot.it/2013/06/101-cose-di-me-con-recupero-delle.html
Ora sì... tutto ok :)
EliminaUn po' in ritardo ma mi sono aggiunta anch'io.
RispondiEliminaBello e profondo il tuo post.
Ciao
Norma
Posso affermare che è necessario liberarsi dai modelli e dai ruoli, imparare a osservare senza giudicare, eliminare le parole e i gesti inutili, aprire la mente al nuovo e all’inatteso. Il fatto non sta nello sforzarsi di cambiare, ma nell’essere se stessi: nei pensieri e nelle azioni, nei rapporti con gli altri,nella coppia, in famiglia e sul lavoro.
RispondiEliminaEntro anche io oggi nell' iniziativa del Blog
il link dedicato http://letturesenzatempo.blogspot.it/2013/06/parlare-e-scrivere-di-se-fa-bene.html
buona giornata
simonetta
P.S. il tuo Blog è ricco di idee e spunti condivisibili
Vado a yoga due volte a settimana e medito la sera quando Marc dorme.....di necessità virtù!ho una stanza apposta con il mio altare, incenso, lampada di sale, il cuscino.....piccola ma accogliente!
RispondiEliminaCiao! Questa iniziativa è proprio bella ed è un piacere leggere di chi come te sta lavorando così bene su sè stesso per vivere al meglio, così come è bello approfondire la conoscenza per piccole cose con qualche blogger che ci piace.
RispondiEliminaHo provato a partecipare anch'io, spero di aver capito bene le regole!
Ciao Alex,
RispondiEliminacredevo di non farcela, invece eccomi qua'.
Bello questo post e soprattutto i punti in cui parli del lavoro interiore che fai per essere una persona migliore.
Anche io continuo ad avere un diario.
A presto Antonella.
Ciao
RispondiEliminain ritardo sono arrivata. Qua c'è il post della 4 puntata: http://haylin-robbyroby.blogspot.it/2013/06/101-cose-su-di-me4-puntata.html
Ho letto le vostre parole e le vostre idee, e in parte concordo. Io ho il vizio di parlare troppo per rendere partecipi gli altri delle cose che accadono intorno a noi ma solo per sfogarmi un po'. Poi faccio sempre cio' che voglio e cio' che mi piace, senza farmi influenzare dagli altri per non star male. Sono uno spirito libero ,ho sempre fatto cio' che volevo sin da bambina e continuo a farlo ancora adesso che sono grandina.
RispondiEliminaAnche se non sembra, sono felice, perche' decido di esserlo e non mi lascio sopraffare da nessuno .
Baci lilly
Io e te... stiamo facendo un percorso simile. L'unica differenza è sulle arrabbiature, perchè io ora mi arrabbio, cosa che prima non facevo, ed è bellissimo perchè esprimendo la mia rabbia quella vola via e mi sento molto più libera di prima, quando la reprimevo. Ora forse mi sto avviando verso la tua, di fase, perchè mi accorgo che mi arrabbio molto meno, non perchè reprimo il sentimento, ma perchè è una cosa che non mi interessa più...
RispondiElimina